TRON: Catalyst – Recensione

PC PS5 Switch Xbox Series X

Il franchise di Tron ha sfornato molti più videogiochi che film, anche grazie all’ovvia sinergia dell’ambientazione con il nostro medium preferito. I ragazzi di Bithell Games ci portano TRON: Catalyst, distribuito da Devolver, il che già di per sé dovrebbe essere una mezza garanzia di qualità. Ma siamo sicuri?

Sviluppatore / Publisher: Bithell Games / Devolver Digital Prezzo: 24.99€ Localizzazione: No Multiplayer: No PEGI: n.d. Disponibile Su: PC (Steam), Playstation 5, Xbox Series X|S, Switch Data di lancio: 17 giugno 2025 Genere: Action-Adventure

Non potevo sperare in una scusa migliore per rivedere Tron: è sempre fantastico guardare il grande Lebowski trentenne entrare in Matrix e porre fine alla tirannia dell’occhio di Sauron. Ok, ok, potrei essermi preso qualche libertà di troppo nel descrivere il film di culto del 1982, ma l’idea è quella, no? E poi mi sono visto pure Tron: Legacy, che, se preso con il giusto spirito, non è poi così terribile.

Ho pensato che rinfrescare la principale fonte di ispirazione per questo videogioco fosse importante, a maggior ragione dopo che, già fin dai primi minuti, è risultato chiaro come l’aspetto narrativo sia stato centrale per gli sviluppatori di Bithell Games.

LE PREMESSE DI TRON: CATALYST

La premessa da fare per chi non si ricordasse i film è che esiste un mondo totalmente digitale in cui i programmi scritti dagli esseri umani (i “creativi”, traduzione libera ma non poi così bislacca dall’originale inglese “users”) vivono di vita propria e costituiscono una società del tutto digitale paragonabile alla nostra. Qui i creativi non sono presenti; anzi, la loro esistenza è ormai considerata una sorta di mito, del quale gli abitanti di questo mondo hanno cominciato a dubitare.

TRON: Catalyst recensione

Circondata, ma mai senza speranza.

In TRON: Catalyst vestiamo i panni di uno di questi programmi, Exo, che di mestiere consegna pacchi per conto di parti terze di cui a volte è meglio non sapere troppo. Poche domande sia su chi è coinvolto, sia su cosa viene trasportato. Nella scena iniziale del gioco, Exo finisce vittima di un’esplosione proveniente proprio da un dispositivo che stava per consegnare, e questo mette in moto una serie di eventi che si dipanano lungo tutto il gioco. I Core, la fazione autoritaria che ha il controllo su questa parte della Rete, imprigionano Exo in quanto sospetta di attività sovversive, e paradossalmente sarà proprio questo a avvicinarla ai ribelli, che diventano la sua unica chance di fuggire verso la libertà.

I Core imprigionano Exo in quanto sospetta di attività sovversive, e sarà proprio questo a avvicinarla ai ribelli


Mi fermo qui nel raccontare la trama per evitare spoiler, ma un paio di parole in più sulla sceneggiatura vanno aggiunte: la storia di TRON: Catalyst è incentrata su singoli personaggi, le loro motivazioni, le loro sfaccettature e l’impatto della loro relazione con Exo. Ogni comprimario viene esplorato a fondo e ha il suo momento per brillare come essere a tutto tondo, grazie a una scrittura che evita di creare ruoli bidimensionali e scontati. C’è anche un grande evento dalla portata apocalittica, ma rimane sullo sfondo per lasciare le luci dei riflettori ai singoli protagonisti, prima tra tutti, ovviamente, Exo: per quanto la narrazione sia del tutto godibile in quanto storia a sé, potrebbe anche essere vista come una origin story, con potenziali seguiti in arrivo in futuro.

La qualità della scrittura è indubbia.

Ho ritenuto importante soffermarmi a lungo su questa componente del gioco perché devo ammettere che, quando ho iniziato TRON: Catalyst, non sapevo cosa aspettarmi e ci ho messo un po’ a inquadrarlo, a causa di alcune pecche piuttosto serie di cui vi parlo adesso.

LE PROMESSE DI TRON: CATALYST

Se guardate i trailer, sembra che il gioco distribuito da Devolver sia incentrato sull’azione, pieno di combattimenti adrenalinici con visuale in stile Diablo. Una sorta di hack’n’slash, insomma, o qualcosa tipo Hades. Be’, non è vero. I trailer vi stanno ingannando, non credetegli! Il tempo che passerete a combattere è meno della metà del gioco, mentre per la maggior parte vi muoverete da una parte all’altra per parlare con programmi o interagire con elementi specifici in modo da far progredire la trama. E devo essere sincero, forse è meglio così, perché il combattimento diventa molto noioso molto in fretta. Purtroppo non ci vuole molto a individuare il principale colpevole di questa situazione: il parry. Troppo facile, troppo forte.

I trailer vi stanno ingannando, non credetegli!

Troppo facile perché la finestra di esecuzione è piuttosto ampia, e troppo forte perché è un insta-kill di quasi tutti i nemici che ci troviamo davanti, anche quelli che dovrebbero essere dei tank. Addirittura, se con il parry colpisco più nemici, alcuni dei quali non mi stavano attaccando, l’effetto devastante del colpo si applica anche a loro, eliminandoli sul colpo. A questo punto, che incentivo ho di usare il disco o le abilità che vengono sbloccate nella seconda metà del gioco? A livello di difficoltà normale sono del tutto inutili, e anche a livello difficile servono solo in poche situazioni in cui siamo soverchiati da una schiacciante superiorità numerica. Questi pochi scontri sono un assaggio di quello che sarebbe potuto essere: sfide interessanti in cui contano il posizionamento, i colpi da variare tra attacchi in mischia e a distanza, e abilità speciali dall’uso limitato. Quindi dalle parti di Bithell Games sanno come fare ottimi giochi action, ma non hanno avuto il coraggio di osare abbastanza? Alcune cose però mi hanno fatto pensare che siano stati un po’ pigri: mi riferisco al ramo dei miglioramenti sbloccabili per i nostri attacchi. Queste capacità sono nove. Nove, divise in tre aree di competenza. Ora, io non dico che tutti i giochi debbano avere la profondità del già citato capolavoro di Blizzard, ma… nove? Guardare quel menù mette davvero tristezza.

Occhio alle scie delle moto: sono letali.

Per questo dicevo che non è poi un male che TRON: Catalyst non sia pieno di combattimenti: questa parte del gioco non funziona bene, e se fosse più presente si metterebbe di traverso alla componente narrativa, che invece ha una qualità maggiore. La buona scrittura non è però sufficiente a rendere la storia più di tanto memorabile, perché noi, come giocatori, abbiamo poca agenzia.

passiamo il tempo a correre verso il punto della mappa indicato dal quest log per assistere passivi al prossimo dialogo

Non prendiamo decisioni importanti, non affrontiamo bivi narrativi, non siamo liberi di schierarci da una parte o dall’altra. In sostanza, passiamo il nostro tempo a correre verso il punto della mappa indicato dal quest log per assistere passivi al prossimo dialogo, sperando che nel percorso non incontreremo troppi nemici. Nel tempo in cui i combattimenti vengono a noia, la storia comincia a diventare interessante, e le vicende arrivano al sipario prima che pesi troppo la mancanza di potere decisionale su quello che dice o fa la nostra protagonista. Capite che quando il merito di un gioco è di togliere il disturbo prima che sia troppo tardi, vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

In Breve: Bithell Games, cosa dobbiamo fare con voi? Cos’è questo gioco? Come action, è troppo poco approfondito, non è stimolante. Come narrazione, la storia è apprezzabile ma non lascia nessuna libertà al giocatore. Avete cercato la linearità per non allontanare chi voleva menare le mani? Va bene, ma allora avreste dovuto sviluppare di più quella parte. E invece il risultato finale rimane in una sorta di limbo, lontano dall’essere un’eccellenza nelle varie anime che lo compongono. Per chi vede il bicchiere mezzo pieno, rimane un racconto scritto bene in un universo narrativo super affascinante.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 14700k, RTX 4070 SUPER 12GB, 32GB RAM DDR5, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema sulla configurazione di prova, che non è mai stata messa sotto particolare stress. Ambientazioni, animazioni e effetti speciali non fanno gridare al miracolo e dovrebbero riuscire a girare senza problemi su PC di fascia media.

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Pro

  • Storia e personaggi ben scritti / Universo narrativo affascinante / Visivamente discreto

Contro

  • Combat system non sufficiente / Potenziamenti troppo ridotti / La non linearità avrebbe giovato
6.8

Sufficiente

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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